Sono tornata dalle vacanze estive da pochi giorni e ….. sono già stanca!
Ma se sei appena tornata! Direte voi.
E’ vero: sono appena tornata ma lo sconforto che mi dà il pensiero che mancano ancora ben 11 mesi prima di potermi di nuovo godere giornate serene all’aria aperta, rilassanti, in cui l’unico problema è occuparmi di me stessa, è indescrivibile. L’unica cosa cui riesco a pensare è: Non ce la posso proprio fare! Avrei bisogno di una vacanza per riprendermi.
Che fare?
Decido di farmi un regalino e vado nel bar qui sotto per un caffè, sapete, di quelli golosi con cioccolata e crema di latte. Forse mi aiuterà a trovare un po’ di energie.
Mi siedo fuori, con la mia preziosa leccornia e intanto penso al terrazzino delle mie vacanze, a quanto era bello sdraiarmi e leggere senza pensieri, alle cene con gli amici, ai bagni, alle stelle cadenti, alle danze scatenate alle numerose sagre cui ho partecipato. Non c’è niente di più bello, uffa….
E poi la mia attenzione viene catturata dai discorsi convulsi di 3 amiche, o colleghe, sedute al tavolino dietro di me.
Le chiameremo: Anastasia, Genoveffa e Alice. Così, per via della privacy. Ma di cosa stavano discutendo così animatamente, direte voi. State a sentire, fate per 5 minuti la vecchina curiosona e impicciona, così come ho fatto io.
Alice: “Ciao! Allora: vedo che siete tornate entrambe dalle vacanze? Come sono andate?”
Anastasia: “ Guarda, non me ne parlare! Questo mese con tutta la famiglia di mio marito e i figli è stato pesantissimo! E il ritorno dalle vacanze anche peggio! Non me ne va bene una …. Oggi, primo giorno dopo le ferie, il capufficio mi ha messo una ventina di pratiche sulla scrivania, tutte in una volta e tutte urgenti! E vuoi sapere cosa ne ha date alla mia collega? Cinque! Solo cinque! Ma vi rendete conto? Certo, lei ha 30 anni, i capelli biondi e gli occhi azzurri, due gambe che non finiscono più…. Figuriamoci! Io sto per andare in pensione, con tutta la famiglia sulle spalle dove lo trovo il tempo per la palestra, per l’estetista, per il parrucchiere? Figuratevi che, al mare, non mi mettevo nemmeno in costume, capirai con i rotolini che mi ritrovo… guarda che capelli…. Non riesco nemmeno a fare la tinta regolarmente …. Alla mattina non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio. Ovvio che il gran capo abbia occhi e riguardi solo per lei! Lo capisco benissimo: mi sono troppo trascurata …….” E fa un sospirone proprio desolato.
Genoveffa (con il fumo che le esce dalle narici, quasi urlando): “Quello schifoso maschilista profittatore! Ma tu devi denunciarlooooo!!! Ma come si fa a comportarsi in questo modo???? Tu hai dato tutta la tua vita alla ditta! E lui non se n’è accorto? Questo non vale nulla per lui? Quanti anni sono che lavori per lui? 30? Di più? Ci vado là io se tu non fai niente! Gli do due schiaffoni sulle orecchie che lo rigiro! E tu? Sono stufa di sentirti piagnucolare per niente! Fai qualcosa, diamine! Che ne so: vai da lui e fai valere le tue ragioni, protesta, urla, vai ai sindacati! Ma io dico: …. stipendio da fame, nessun aumento mai, ferie risicate, ogni volta che succede qualcosa sei tu che devi mollare tutto e intervenire……ma non capisci che ti sfrutta?”
Anastasia (cercando di minimizzare e già pentita dello sfogo): “Ma no, daai! Non è così! Io mi son sempre trovata bene, certo il lavoro è tanto e lo stipendio è quel che è, devo sempre intervenire io, ma cosa ci vuoi fare? Ho più esperienza, la mia collega è più giovane, è poco che è in ufficio, direi anzi che fa piacere capire che il capo ripone tanta fiducia in me! E poi se non ci si viene incontro sul luogo di lavoro…. Sarebbe un disastro! In realtà il problema è che mi ero rilassata troppo durante le ferie e adesso è difficile riprendere il ritmo, tutto lì. “
Genoveffa si imporpora e sta per esplodere come una caffettiera sotto pressione quando improvvisamente interviene Alice, fino a questo momento silenziosa, con un sorriso appena accennato sulle labbra e occhi sognanti.
Alice: “OOOh! Guardate! Un passerotto sta beccando le bricioline! Ma sapete che ero in Grecia in un villaggio turistico e la mattina, a colazione, eravamo circondati di passerotti che cercavano briciole di pane? Che teneri! Sapete? Mi è venuta voglia di mollare tutto e di andare a vivere là. Aria limpida, mare da sogno, gente cortese… Che meraviglia….. una volta in pensione mi trasferirò là…anzi, quasi quasi mi licenzio e lo faccio subito. Con la liquidazione apro un chiosco di bibite in spiaggia….la mia mamma potrebbe fare le piadine…sai che meraviglia? Piadine romagnole in una spiaggia in Grecia! Non ci ha pensato ancora nessuno…”
Anastasia e Genoveffa, sgomente, in coro: “Ma sei matta???? E i tuoi figli??? E tuo marito???”
Alice: “Certo, bisognerà fare qualche piccola modifica alle nostre vite, ma sarebbe bellissimo…”
Anastasia e Genoveffa, sempre più sbalordite: “Piccola modificaaa????”
Mi alzo e torno a lavorare prima che Genoveffa esploda e Anastasia si metta a piangere davanti alla serafica Alice che, sorridendo svaporata sta mettendo una bustina di zucchero nella bibita gasata.
Ecco qua.
Premesso che, evidentemente, non ho avuto modo di fare un colloquio a queste tre strambe amiche, soltanto a puro scopo didattico cosa vi è venuto in mente di suggerire o di approfondire? Quali domande vi vengono in mente?
Anastasia, postura dimessa e un po’ floscia, spalle cadenti, espressione avvilita e spenta, dà l’impressione di sentirsi vittima delle circostanze e di sentirsi anche poco avvenente. A me vengono in mente Willow e Crab Apple. Avendo potuto far domande avrei chiesto se è possibile che lei sia solita prodigarsi per gli altri, in questo caso si potrebbe pensare a Centaury e se si sente in colpa perché non è abbastanza efficiente proverei a proporre Pine.
Genoveffa, corpulenta e sanguigna, schiena dritta, occhi fiammeggianti, voce roboante, tendenza a gesticolare e ad alzare ostentatamente gli occhi al cielo. Fa venire in mente una pentola a pressione, lì lì per esplodere. Approfondirei temi come Beech per la tendenza a stilare giudizi, Holly per il furore e per l’apparente desiderio di vendetta, Vervain per l’apparente desiderio di accorrere in soccorso dell’amica trattata ingiustamente.
Alice, eterea, occhi limpidi spalancati e sognanti, un mezzo sorriso che non si è spento mai, inattaccabile dalle tempeste emotive scatenate dalle amiche, distratta, apparentemente fuori contesto. Se è veramente così, vaglierei Clematis. Se invece il suo intervento è stato un diversivo per distogliere le amiche da un momento di conflitto ad alto impatto emotivo, esplorerei il tema Agrimony.
E per me?
Honeysuckle per la nostalgia, Hornbeam per la sensazione di non aver la forza di affrontare i giorni di lavoro tanto da cercare aiuto in una tazzina di caffè (con il cioccolato).
Esplorerei anche (tra me e me) se sia presente una sfumatura di senso di ingiustizia (ecco! Tutte a me! Stavo così bene e mi tocca tornare a lavorare! Che ingiustizia!) e quindi suggerei a me stessa un bel Willow.
E per aver origliato? No, mi spiace, non ci sono Fiori per questo!
E per voi come è stato il rientro dalle vacanze?
Maria Chiara Verderi
cell. 339 2965821 Email: maria.chiara.verderi@gmail.com
partita iva 08816720968