Tra l’inverno del 1933 e la primavera del 1934 il dottor Bach si trovava a Cromer, una cittadina sulla costa del Norfolk, con il proposito di ricercare nuovi rimedi floreali.
Mano a mano che scopriva nuovi Fiori pubblicava i risultati ottenuti con essi perchè fossero patrimonio di tutti. Poco prima, nell’autunno del 1933, era stato stampato un suo manoscritto dal titolo “I Dodici Guaritori e i quattro rimedi di aiuto” in cui erano illustrati gli ultimi 4 Fiori scoperti dopo i dodici presentati nella prima stesura del libro.
Il dott. Bach tuttavia sapeva che il suo Metodo non era ancora completo.
Per questo motivo si spostava frequentemente e trascorreva tutte le ore libere camminando nelle campagne alla ricerca degli altri rimedi che avrebbero alla fine composto il suo Metodo originale comprensivo di 38 Fiori.
Nora Weeks, la sua assistente, nel libro “La vita e le scoperte di Edward Bach” –ed. Guna – racconta:
“Un uomo, che era rimasto per 5 ore legato all’albero di una chiatta naufragata durante una tremenda bufera, fu portato a riva da una scialuppa di salvataggio. Delirava e sbavava, era disperato, quasi congelato e in pericolo di vita. Trasportato dalla spiaggia a una casa vicina, Bach gli inumidì ripetutamente le labbra con Rescue Remedy e, prima ancora di venire svestito e avvolto in calde coperte, l’uomo riusciva già a stare seduto, aveva la mente lucida e chiedeva una sigaretta; fu trasportato in ospedale e dopo pochi giorni di riposo si era completamente riavuto da quella terrificante esperienza”.
Il dott. Bach insisteva molto sull’individualità di ciascuno di noi, insisteva anche sull’importanza di capire quali sono gli stati emotivi in quel preciso, particolare momento al fine di preparare un mix personalizzato per la persona in difficoltà. Il Rescue Remedy è l’unica miscela precostituita che venne da lui concepita e che venne utilizzata come rimedio di pronto soccorso.
Oggi in commercio si possono trovare alcuni mix precostituiti di Fiori diversi, per i più svariati problemi ma essi non sono opera del dott. Bach. L’unico concepito proprio da lui è il Rescue Remedy.
Il Rescue Remedy una miscela di 5 Fiori (Impatiens, Cherry Plum, Rock Rose, Clematis e Star of Bethlehem), per i momenti di grosso impatto emotivo, per le emergenze e per le crisi improvvise.
I Fiori presenti nel Rescue Remedy sono:
Il Rescue Remedy è utilissimo negli svenimenti, nelle emergenze, negli stati di chock, funerali, lutti, incidenti, ma anche dal dentista, prima di un esame, dopo un litigio, dopo uno spavento o un’arrabbiatura, insomma in tutti i momenti di crisi.
Il Rescue esiste in vari formati: nel classico flaconcino con contagocce, in formato spry molto comodo quando si è fuori casa, in crema con aggiunta di Crab Apple il rimedio di purificazione, da utilizzare localmente sulla pelle.
UTILIZZO:
In caso di crisi e se non c’è possibilità di avere acqua, è possibile assumere Rescue Remedy puro nella misura di 4 gocce sulla lingua per ripetute assunzioni fino al raggiungimento di uno stato di calma.
Si può, in alternativa, metterne 4 gocce in un bicchiere d’acqua e bere a piccoli sorsi fino al miglioramento.
Il formato spry è molto utile quando si è fuori casa. Io per esempio ne ho un flaconcino nella borsetta per i casi di necessità, in questo caso bastano 2 spruzzi in bocca, anche questi ripetuti fino al ristabilimento.
In caso di incoscienza o se non è possibile ingerirlo, applicare esternamente su tempie, labbra e polsi o dietro le orecchie per ottenere lo stesso effetto.
La Rescue Cream si compone dei 5 Fiori sopra citati con l’aggiunta di Crab Apple ed è una crema idratante e disinfiammante. Utilissima per ecchimosi, punture d’insetto, irritazioni, leggere bruciature, pruriti.
AVVERTENZA: esattamente come è stato detto per tutti gli altri Fiori, il Rescue Remedy non sostituisce MAI le cure mediche. Può però essere molto utile nei momenti di emergenza emotiva, compresi i casi in cui si è in attesa del medico o dell’ambulanza. Come tutti gli altri Fiori è un rimedio floreale privo di controindicazioni, che non dà assuefazione e che non pregiudica nè influisce sugli effetti delle cure mediche.
Maria Chiara Verderi
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