Mi chiamo Maria Chiara Verderi sono un counselor integrato a mediazione corporea e sono una BFRP cioè una consulente e insegnante di 1 e 2 livello del Bach Centre.
Dal 2009 sono volontaria presso l’Hospice Malattie Infettive dell’ospedale Sacco dove, insieme ad un altro volontario, Achille, portiamo avanti il progetto “Fiori di Bach in Hospice”
CHE COS’E’ UN HOSPICE
Un hospice è la struttura ospedaliera in cui vengono accolti malati inguaribili in fine vita che verranno accompagnati fino alla loro fine.
La cultura degli Hospice nasce in Inghilterra negli anni ’60 circa grazie alle intuizioni di una infermiera, Cicely Saunders, divenuta successivamente anche medico.
La Saunders per prima capì l’importanza di dare un’assistenza particolare alle persone con gravi patologie e con diagnosi infausta che, sebbene non abbiano più possibilità di essere guarite a
livello fisico necessitano però di cure. Le persone possono essere dichiarate inguaribili ma rimangono comunque sempre curabili.
La Saunders promuove una maggiore attenzione e grande rispetto a cominciare dalla terminologia. Oggi, infatti, non si parla più di pazienti terminali: se mai è la malattia che è terminale ma
le cure continuano.
Ogni persona ha il diritto alla cura fino all’ultimo momento della sua vita, anche quando la guarigione non è più possibile. Ribadisce l’importanza della vicinanza dei familiari e di un adeguato numero di figure professionali qualificate e competenti per una assistenza che sia globale e per cure personalizzate.
Il suo obiettivo principale era liberare la persona ammalata dalla sofferenza e dal dolore che viene definito “dolore totale” e cioè non un dolore solamente fisico ma anche emotivo e spirituale.
Parliamo quindi di medicina del dolore che prevede una serie di condizioni differenti rispetto agli altri reparti
L’obiettivo è quello di portare ad un miglioramento della qualità della vita e una riduzione della sofferenza
COME E' NATO IL PROGETTO
Questo progetto è nasce grazie alla passione e al lavoro di altre due consulenti e insegnanti del Bach Centre.
A causa poi di varie vicissitudini lavorative il progetto rischiò di arenarsi. La psicologa dell’Hospice allora chiese a me, che ero già presente in Hospice come Counselor per il personale curante, se potevo seguire il gruppo.
Purtroppo una alla volta le persone coinvolte, a causa di trasferimenti, vennero a mancare e così del gruppo originario rimanemmo Achille ed io.
Era il settembre del 2011 e da quella data il progetto originario mutò leggermente e prese la forma che ha ancora oggi. Contemporaneamente nacque anche un blog “Fiori di Bach in Hospice” in cui raccontiamo a più voci le nostre esperienze e le nostre riflessioni.
Alla fine di agosto il progetto ha compiuto 5 anni
CHI SIAMO
Achille è il volontario che lavora “sul campo” ed io fungo da aiuto e supervisione.
Tuttavia il progetto sta funzionando bene solo grazie al lavoro di tanti:
innanzi tutto grazie alla disponibilità del dirigente della struttura e di tutto il personale: medici, psicologa, caposala, infermieri, operatori sociosanitari e volontari che ci hanno accolti con grande disponibilità e grande cuore.
la ditta Loacker Remedia, distributore in Italia dei rimedi prodotti dalla Nelsons Pharmacy, ci ha generosamente regalato la cassetta completa con tutti e 38 i Rimedi.
l’associazione di volontariato dell’Hospice, l’AHMIS, Amici Hospice Malattie Infettive, ci aiuta e supporta costantemente nella prosecuzione del progetto
Senza di loro tutto ciò non sarebbe proprio possibile!
COSA FACCIAMO
I fiori di Bach vengono offerti a tutti i degenti.
All’arrivo in Hospice tutti vengono accolti con una ciotolina con il Rescue in modo che l’ingresso sia il meno traumatico possibile
Successivamente i degenti e le famiglie vengono informati su quanto stiamo facendo e di cosa siano i Fiori.
Appena possibile si cerca di capire, tramite colloqui diretti quando possibile, ascoltando i parenti, ascoltando il personale nelle riunioni d’èquipe e il parere della psicologa, in modo da individuare quale siano le problematiche emotive della persona in cura e delle famiglie, dopo di che viene preparato un mix di Fiori personalizzato.
COME DIAMO I FIORI
Il mix di Fiori viene messo in una ciotolina piena d’acqua e posta all’interno della camera.
Non possiamo dare i Fiori per bocca ma abbiamo notato in innumerevoli occasioni che l’effetto viene raggiunto anche con questo metodo.
Inoltre utilizziamo i Fiori anche in modalità spry: lasciamo a disposizione, quando siamo in presenza di persone con alti gradi di emotività, un flaconcino con spruzzatore spry con i Fiori utili oppure con il Rescue in modo che i parenti, al bisogno, possano vaporizzarli nell’ambiente. Questo è particolarmente utile durante la notte, momento frequentemente difficile in questi frangenti.
QUANTI PAZIENTI
Diamo i Fiori a circa 200 pazienti ogni anno.
Quest’ultimo anno, il quinto, da settembre 2015 alla fine di agosto 2016 abbiamo dato i Fiori a 195 pazienti (tutti quelli ricoverati), molto spesso abbiamo aggiunto quelli utili ai familiari. Naturalmente li prendiamo a nostra volta e sono a disposizione anche per il personale, quando lo desiderano
QUALI FIORI
Tutti!!!! La mia nonna diceva colloquialmente “Ogni testa, un mondo!” e devo riconoscere che questa filosofia spicciola esprimeva benissimo il concetto di “rimedi personalizzati” che utilizziamo se scegliamo di seguire il metodo originale del dott. Bach.
Abbiamo frequentemente appurato che non esistono emozioni standard in nessun frangente della vita bensì un modo peculiare per ogni persona di affrontarli.
Pensiamo erroneamente che chi è in fine vita debba necessariamente provare emozioni comuni a tutti che hanno a che fare con paura, rabbia, attaccamento ma non è solo così. Davvero ognuno affronta la vita, anche nei suoi ultimi momenti, in maniera unica e personalissima.
Ci siamo ritrovati a comporre mix con Fiori a prima vista improbabili ma non abbiamo giudicato se fossero più o meno opportuni. Semplicemente, come diceva il dott Bach, abbiamo ascoltato e abbiamo proposto i Fiori che ci venivano chiesti, non quelli che pensavamo fossero opportuni dal nostro punto di vista. A volte ciò ci ha sorpresi veramente!
Se volete leggere il testo integrale, cliccate qui
Potrete leggere alcune storie che illustrano bene quanto questo sia vero sul nostro sito
Maria Chiara Verderi
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