Come ben sapete io sono "quella che legge anche la carta del merluzzo", ma sul comodino, per i tempi bui, tengo pochi libri. Uno, irrinunciabile è il mio grandissimo Giovannino Guareschi.
Conterraneo ma della Bassa.
Noi di Salso viviamo arroccati sulle colline, là dove non arriva mai la nebbia, Giovannino invece nasce nella Bassa, dove la nebbia la fa da padrona, non troppo lontano, oltre la via Emilia ma abbastanza vicino da considerarlo praticamente un parente.
Io lo amo.
E vi invito a leggere due pagine di "Vita con Giò".
Sono una serie di raccontini che Giovannino scrisse per la rivista Oggi dal 1964 per circa quattro anni.
Poichè come tanti emiliani aveva carattere focoso e fumantino, la redazione gli chiese di concentrarsi sulle storie della sua famiglia in modo da non urtare certi animi con le sue idee.
Ecco quindi la felice raccolta di quegli scrittti con le storie di sua moglie Margherita e dei suoi figli, Alberto e la Pasionaria, ma soprattutto di Giò, la ragazza che li aiutava in casa. Una fanciulla dal carattere guerresco e indomito che mi ricorda certi personaggi che effettivamente esistono dalle mie parti.
Vi offro, come antipasto, "Venivano da lontano".
E' la prima pagina del libro e racconta dei suoi genitori, da tempo defunti, che si allontanano come ombre dal camposanto dove vivono e vanno a vedere come sta "quel ragazzo".
Questo è uno dei momenti commoventi e poetici con cui Giovannino ogni tanto condiva le sue storie di un umorismo, per me, irresistibile.
Sono momenti rari ma preziosi come gemme.
Leggendo le sue parole mi sembra di sentire sulla pelle l'aria della mia terra e la sua brezza leggera, mi sembra di respirare e riconoscere il profumo delle foglie, di udire il silenzio frusciante di quelle notti incantate.
Sono sensazioni tanto amate, che riconosco per averle vissute tante e tante volte e che mi fanno dire "Eccomi: sono a casa!".
Le altre due pagine invece sono un siparietto di quello che succedeva ogni giorno in quella strampalata famiglia.
Ed io, che sto organizzando Villa Arzilla devo, DEVO, trovare almeno una Giò altrimenti che vita trista sarebbe, senza una come lei?
Vi prego: se potete leggete Giovannino, per far felice una vecchia squinternata come me ma soprattutto per voi, per trovare dei momenti di pura gioia in questo mondo così bizzarro e che presenta, a volte, grandi motivi di perplessità.