La Camminata

Ecco, guardate il filmato.

Poi vi spiego "La Camminata".

Guardato bene? Ecco, la camminata del tango è così: lenta, conturbante, provocante, allusiva.
Poi ci siamo noi, quelli del mio gruppo di torbidissimi tangueri del martedi sera. E, spiace dirlo, ma nonostante l'entusiasmo purtroppo le cose cambiano un cicinìn!
All'inizio della lezione l'ineffabile Alejandro si mette davanti a noi e ci invita semplicemente a camminare, lenti, un piede davanti all'altro. Facile, direte voi! camminiamo ogni giorno!

Già!

Però noi, a differenza degli argentini nelle loro pampas, abitiamo a Milano e non è vero che camminiamo: noi milanesi marciamo oppure trottiamo, a seconda di quanto siamo in ritardo.
Chi è abituato a marciare NON PUO' letteralmente non può camminare. Inevitabilmente, se va lento, perderà l'equilibrio.
Tenete anche conto che, mannaggia, in sala abbiamo un maledettissimo specchio lungo tutta una parete.
Quindi: di fronte lo specchio, impietosamente indifferente, tra lo specchio e noi l'Alejandro, sottile, brizzolato, elegante e subito dietro all'Alejandro ci siamo noi, orrida, penosa, miserabile ciurma di poveri milanesi costretti alla lentezza e incapaci di adeguarvisi.
Io, a onor del vero, parlo di una ciurma ma, in realtà, non guardo gli altri perchè magari loro sono capaci e bravissimi. Io invece no, non lo sono per niente e allora faccio finta di essere parte di un gruppo di impiastri, uso il "noi" invece dell "io" per sentirmi meno goffa e lignea.
Insomma, ogni tanto sbircio timorosa nello specchio e vedo una povera donna in età, traballante su delle incongruenti scarpe a pois col tacco a rocchetto, l'occhio malinconico, l'andatura pericolante e rigidina.
C'hai voglia a sentirti pericolosa, languida, ammiccante come J Lo, non lo sei! Hai voglia a far finta che il tuo cavaliere si tramuti in Richard Gere. Anzi, meno male che non lo fa! Meno male che il tuo cavaliere è un gentile signore più in età di te, squisito quando dice "Non ti preoccupare, se sbagli Io ti aspetto" ma che immediatamente dopo, anche se più bravo te, anche lui sbaglia e si becca una solenne ramanzina dall'Alejandro. Meno male che siamo tutti nella stessa barca, poveri milanesi frettolosi, rigidi come bacchette, ammaestrati a rendere e produrre, non ad ammaliare! Almeno: mal comune mezzo gaudio!
Poi riguardi il fimato qui sopra e lo sconforto sale... amici: vi prego! Aiuto! Non ce la farò maiiiii!

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